PROCESSIONE DEI TURCHI 2008
PROGRAMMA:
Ore 17.00/20.00
Banda musicale per le vie del Centro Storico
Ore 20.00
La storica leggendaria processione dei Turchi
Itinerario: piazza Bonaventura, via Pretoria, piazza Matteotti, via Pretoria, piazza Mario Pagano, via Pretoria, Portasalza, corso Umberto I, piazza 18 Agosto, via Vaccaro, viale Dante, via Verdi Ore 20.30 – Piazza Don Colucci Serata musicale con Agostino Gerardi e Le Voci del Basento
Ore 21.30 – Viale Dante e Via Verdi
Esibizione di sbandieratori, mangiafuoco e gruppi folk
Viale Dante, Piazza Don Colucci e Via Verdi
Il Palio delle Sei Porte abbinato alla Quadriglia in onore di San Gerardo Vescovo – I^ Edizione.
30 MAGGIO a Potenza
Ore 21 P.zza M. PAGANO – ROY PACI in Concerto
San Gerardo apparteneva alla nobile famiglia La Porta di Piacenza. Peregrinò verso l’Italia Meridionale forse alla ricerca di solitudine o per essere più vicino ai punti di imbarco dei crociati diretti verso i luoghi santi ma, giunto a Potenza, decise di dedicarsi alla vita apostolica.
Fu tale il suo impegno che quando morì il vescovo in carica della città, la gente e il clero, lo scelsero come successore. Fu così proclamato vescovo nel 1111 ad Acerenza e portò la Chiesa avanti per otto anni. Morì nel 1119 e dopo un solo anno, Papa Callisto II lo proclamò santo. Da quel momento in poi, i potentini riconobbero in San Gerardo il loro principale protettore. Manfredi, suo biografo e poi successore nella cattedra episcopale, così descrive questo periodo della sua vita: “Onorato della gloria pontificale, apparve più umile, più mansueto, più pio, più benigno, più diligente nell’esercizio delle virtù. Era di tanta sobrietà da sembrare un monaco”. Le sue reliquie furono seppellite in un luogo nascosto per timore che venissero trafugate, come accadeva non di rado in quei tempi e, dopo una serie di scavi e di sondaggi, furono rinvenute nel 1250, riposte in una pregevole urna e conservate in un sarcofago che per un certo periodo fu l’altare maggiore del Duomo. Il sarcofago è attualmente in esposizione all’interno del palazzo vescovile di Potenza, sede della Curia. La Leggenda di San Gerardo vuole che Egli fermò i Turchi mentre risalivano con le loro navi il Basento, quando era ancora navigabile, ma è facile intuire che la tradizione popolare abbia ricondotto tale evento alle “feste di maggio” che avevano come finalità quella di “purificare” dagli abusi invernali e assicurare l’abbondanza, la prosperità per l’estate subentrante. Il coinvolgimento popolare è senza alcun dubbio l’elemento predominante: ogni 29 maggio dopo l’imbrunire, le strade ed i vicoli sono interessati dal rumore, dagli squilli di trombe, dal rullo dei tamburi, dai timpani, fusti in legno e membrane in pelle, dalla gran cassa e dagli strumenti a fiato. La gente si riversa nelle vie e nelle piazze, balconi gremiti ad ammirare i figuranti; arrivano anche gli organetti per le tarantelle: ”È la partecipazione dei ceti più emarginati della città, contadini, artigiani che ha dato anima ad una sfilata ricca di inventiva e di fantasia nella quale ogni umile partecipante diventava per un giorno fiero protagonista. Il ceto contadino entra trionfalmente in città quasi a prenderne possesso, animando con libera fantasia una pantomima, vivendo un giorno di sovranità sia sotto la maschera del Turco – esorcizzazione della condizione di paura – sia sotto la maschera del cavaliere vincitore – esaltazione dell’aspirazione ai ceti più alti e allo stato di libertà sociale” (Don Gerardo Messina, “Acquarelli Lucani”). A questi elementi sociologici della processione, si affiancano diverse ricostruzioni storiche.
Fonte: http://www.portatoridelsanto.it